Davide è un uomo di 38 anni e si è presentato nel mio studio in uno stato di profondo disagio per la sua bassissima autostima e la percezione di essere un fallimento continuo.

Dottoressa, nell’ultima seduta, durante l’elaborazione di questo mio stato d’animo, mi è venuta in mente una cosa che sicuramente non ha alcun legame con il mio problema e comincio davvero a sentirmi confuso…

Beh, come ti avevo anticipato quando ti ho spiegato come funziona la terapia, durante le elaborazioni non dobbiamo giudicare i contenuti che emergono, ma solo notarli. Non dobbiamo farci prendere dalla tentazione di dare loro un’interpretazione, dobbiamo semplicemente limitarci ad osservare ciò che accade. Andiamo avanti…

Ho visto la cantina di mio nonno e l’armadietto dove teneva le canne da pesca, le lenze e tutto il resto… quella casa non esiste neanche più. Mi dica lei cosa potrebbe avere a che fare questo con la sensazione di non sentirmi abbastanza bravo?

Non posso rispondere a questa domanda, ma non preoccuparti di questo, notalo solo e vai avanti, vedrai che col tempo, il legame emergerà da solo.

NELLA SEDUTA SUCCESSIVA…

Dottoressa, non posso credere a quello che ho ricordato, ero piccolissimo… quando avevo 4 anni e mia sorella 3 ricevemmo entrambi in regalo una canna da pesca, mio nonno era un gran pescatore. Allora mia sorella imparò prima di me a maneggiarla e questa storia divenne la barzelletta della famiglia…

Ecco, questo ricordo può essere il momento da cui ha avuto origine il tuo sentimento di costante fallimento, ora andiamo avanti su questo e su eventi simili a questo…

Alla fine dell’elaborazione, Davide ha finalmente acquisito maggiore consapevolezza delle sue capacità e una maggiore fiducia in sé stesso.

Informazioni sui cookie presenti in questo sito

Questo sito utilizza cookie tecnici e statistici anonimi, necessari al suo funzionamento.

Per saperne di più x