Dottoressa, mio figlio sta male, è sempre scontento e non ha voglia di impegnarsi in niente…. Se penso a come l’ho cresciuto, mi vengono in mente tanti errori, forse non sono una brava mamma… sento un nodo alla gola, ho dei sensi di colpa tremendi, forse ho rovinato mio figlio. Mi sono anche scusata con lui se qualche volta in passato ci sono andata giù pesante, ma… niente, lui è passivo, resta quasi sempre in casa… (piange)
A che cosa sta pensando adesso?
A tutte le volte che ho reagito male, impulsivamente… in passato qualche schiaffo mi è scappato… e qualche brutta parola se l’è sentita… ormai non posso tornare indietro, non posso rimediare a quello che ho fatto e adesso lui è così, reagisce così, è spento…
Quanti anni ha suo figlio?
19, tra qualche mese 20.
Signora, mi perdoni, ma lei pensa che suo figlio sia un ragazzo intelligente?
Sì, lo è. A scuola non è mai stato tra i migliori, sia chiaro, però ha una memoria di ferro ed è anche un tipo originale, creativo… disegnava molto, anche fumetti, adesso meno…
Mi sembra di capire che suo figlio abbia molte potenzialità e, non si offenda, ma queste non sono merito suo, ma “farina del sacco” di suo figlio … una farina piuttosto buona vorrei aggiungere.
Sì, è vero. Ma io vorrei che adesso fosse diverso, che si desse una mossa e facesse qualcosa per dare un senso alla sua vita. Temo di avergli tarpato le ali…
Suo figlio ha delle qualità e sono qualità originali. Pensa che se suo figlio in questo momento si comporta così sia perché lei ha fatto questo o quello…e che ciò l’avrebbe costretto ad essere per forza così?
Sì, cioè, forse l’ho ferito troppo, non l’ho spronato abbastanza o nel modo giusto… cosa ne pensa?
Diciamo che tutti i nostri comportamenti influenzano in parte le reazioni degli altri, ma lo fanno solo in parte, a meno che non siano degli stili relazionali abusanti e maltrattanti protratti nel tempo, ma non mi sembra proprio il suo caso… Se pensassimo davvero che siamo solo noi genitori a determinare se i nostri figli saranno o meno delle persone per bene, capaci, realizzate, ecc. toglieremmo loro ogni forma di libertà e responsabilità e quindi nessuno di loro sarebbe più colpevole o responsabile dei propri comportamenti.
Ho capito, e allora?
Allora, signora, penso che i suoi sensi di colpa servano più a lei per credere di avere ancora una sorta di controllo sulle sorti di suo figlio e anche che stiano diventando un alibi per suo figlio per evitare di assumersi responsabilità sul suo modo di affrontare la vita.
Quindi sto sbagliando anche adesso, questo mio modo di fare lo deprime ancora di più?
Diciamo che non è funzionale al cambiamento della situazione, ma che tende a farla restare così com’è.
Quindi… quello che sto facendo non funziona, devo fare qualcos’altro.
Bravissima. Proprio questo intendo.
Allora i sensi di colpa non servono …e pensare che io sono venuta qui da lei proprio perchè mi sentivo in colpa (ride)… adesso penso qualcos’altro, penso che mio figlio abbia davvero la possibilità di fare altro e che questo non dipende da me (ride)…